
“Due bambini su tre in America latina hanno sperimentato forme di violenza nella propria casa, uno su quattro vive in povertà”. Lo ha detto ieri a Santiago del Cile Benito Baranda, ambasciatore in Cile della camminata continentale Huellas de Ternura (“Tracce di tenerezza”), che si è aperta nel Paese andino con un seminario che ha approfondito la piaga della violenza contro l’infanzia in America latina e in Cile. “Huellas de ternura” è giunta in Cile dopo aver attraversato tutto il continente a partire dal Messico e attraversando 17 Paesi. Si tratta della penultima tappa, prima dell’Argentina, della camminata continentale che, come è noto, ha l’obiettivo di coinvolgere attivamente tutto il continente latinoamericano, Paese per Paese, sul rispetto dell’infanzia. Il principale soggetto promotore dell’iniziativa è il Celam, attraverso il proprio Dipartimento giustizia e solidarietà (Dejusol), che ha dato vita al programma “Centralidad de la Niñez”, insieme alla “Pastoral da criança internacional” della Conferenza episcopale brasiliana e World Visión América Latina. All’iniziativa hanno aderito anche la Caritas latinoamericana e numerose altre realtà e organismi.
Baranda ha denunciato che anche in Cile “la violenza è diventata una cosa naturale. E’ urgente realizzare un lavoro coordinato”. Dati allarmanti sono stati portati anche da Sebastián Carrasco, osservatore dell’Unicef, secondo il quale 9 bambini su dieci in America Latina sono esposti a fattori di rischio di violenza. In Cile il dramma su mantiene su livelli alti e interessa tutti gli strati sociali.
I partecipanti al seminario hanno sottoscritto sette punti, che si propongono di rivedere modelli di comportamento da tenere nelle famiglie e nelle società. “Huellas de ternura” approderà in queste settimane a Chillán, Concepción y Valparaíso. Il 24 maggio è prevista una marcia dell’infanzia al cerro San Cristóbal, mentre la conclusione delle iniziative in Cile è prevista per il 1° giugno.