Conflitto

Siria: Medici senza frontiere, “150.000 sfollati in 7 giorni”. A Idlib le cliniche mobili dell’Ong assistono i nuovi arrivati

“L’intensificarsi di bombardamenti e attacchi nel nord-ovest della Siria ha costretto alla fuga 150.000 persone (25.000 famiglie) tra il 29 aprile e il 5 maggio”. Lo denuncia oggi Medici senza frontiere in una nota attraverso la quale spiega che “a migliaia sono arrivati nel governatorato di Idlib, dove le cliniche mobili di Msf, già presenti nell’area, stanno fornendo assistenza medica ai nuovi arrivati e incrementato la distribuzione di acqua e materiali essenziali nei campi sfollati”.
“Abbiamo lasciato il nostro villaggio a causa dei bombardamenti, è stato terribile. Abbiamo camminato cinque giorni per arrivare qui”, racconta Abu Enad, un paziente curato da Medici senza frontiere in un campo di Idlib.
“Il governatorato di Idlib – prosegue l’Ong – attualmente ospita centinaia di migliaia di sfollati siriani. Buona parte di loro ha trovato riparo in campi informali, dove vivono in condizioni di sovraffollamento e in mancanza dei servizi essenziali. Le cliniche mobili di Msf visitano alcuni di questi campi settimanalmente per fornire assistenza medica di base, vaccinazioni di routine e interventi per migliorare le condizioni igienico-sanitarie”.
“Le nostre cliniche mobili lavorano in diversi campi sfollati a Idlib, specialmente quelli lontani dai centri abitati. La clinica mobile nei campi è un segno di speranza. Puoi vedere il sorriso sui volti dei bambini quando dicono: ‘Sono arrivati i medici!’”, dichiara Muhammad Qutib, infermiere di Msf.
Al di fuori dei campi, le équipe dell’Ong nell’area hanno avviato quest’anno una campagna di vaccinazione in oltre 50 scuole e tra gennaio e marzo 2019 hanno vaccinato oltre 6.200 bambini contro il tetano e la difterite.