Patrono

San Nicola: mons. Cacucci (Bari), “vescovo della riconciliazione tra i cristiani che ci aiuta a vivere carità e comunione”

“Dobbiamo vivere il cammino di San Nicola anche per quel tessuto di vita quotidiana che deve educarci sempre più alla comunione. Senza la comunione la nostra fede rischierebbe di disperdersi. E qui sta il simbolo della Manna. Essa è il cibo disceso dal cielo che il Padre dona a noi”. Lo ha detto mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, ieri durante la celebrazione liturgica che chiude il triduo di festeggiamenti patronali di San Nicola, a Bari. “I significati che scaturiscono dalla vita e dalla tradizione di San Nicola, e che va oltre i confini nazionali e confessionali – ha aggiunto mons. Cacucci -, ci devono aiutare a sentire sempre più la nostra responsabilità nella nostra Chiesa e nelle nostre istituzioni, in un cammino nella nostra città che cresce”. L’arcivescovo di Bari ha richiamato all’importanza, sia spirituale sia storica del Santo di Myra, ribadendo che “senza San Nicola, Bari, non sarebbe stata nella storia quello che è, e non lo sarebbe stata nei tempi recenti”. “Senza una autentica devozione a San Nicola legata alla fede e alla carità non potrebbe crescere nemmeno per il futuro”. Mons. Cacucci ha fatto poi riferimento all’importanza ecumenica di San Nicola: “La dimensione della fede – ha evidenziato – si sposa con una dimensione di accoglienza che vive la sua comunione intorno alla figura di San Nicola. È difficile che nel nome di san Nicola ci si divida. E se San Nicola è il vescovo della riconciliazione tra i cristiani è anche il vescovo che aiuta a vivere intensamente la carità e la comunione”.