Tragedia
Il Centro Astalli apprende con “profondo dolore dell’ennesima morte di innocenti in mare. Già vittime di politiche ingiuste nei loro Paesi di origine, di violenze e soprusi durante il viaggio, sono vittime anche dell’egoismo dei governi europei che si ostinano in atteggiamenti di chiusura”. è il commento a seguito della morte di almeno 70 migranti annegati ieri a causa del naufragio della loro imbarcazione in acque internazionali, a 40 miglia dalla città di Sfax in Tunisia. “Il traffico di esseri umani, le violazioni gravi di diritti umani e le guerre sono causa delle migrazioni verso l’Europa. Sono queste le piaghe da combattere con il potenziamento della cooperazione allo sviluppo – prosegue la nota -, con un’intensa attività diplomatica volta al ripristino e al mantenimento della pace e con l’attivazione immediata di politiche di ingresso legali e sicure per quanti legittimamente chiedono di entrare in Europa”. Per padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, “continuare a considerare e rappresentare i migranti come cause dei nostri mali, attuando politiche di respingimento, è un errore grave e irresponsabile che ha come conseguenza immediata, non più accettabile, la morte e la sofferenza di centinaia di persone e, a lungo termine, l’avvelenamento del clima culturale dei Paesi europei, con pericoli che nessuno può prevedere fino in fondo”.