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Diocesi: Caritas Viterbo, oltre 3.200 ascolti nel 2018. Promosso un tavolo di lavoro con istituzioni e associazioni del territorio

Lavoro, reddito, istruzione, mancanza di una casa, disagio, dipendenze sono le prime cause di povertà riscontrate dalla Caritas diocesana di Viterbo nei 720 casi di persone incontrate dal centro di ascolto di piazza Dante Alighieri nel 2018. Di queste, il 62% sono stranieri. I colloqui effettuati sono oltre 3.200 e i giovani tra i 18 e i 34 anni rappresentano la classe con il 33% di presenze. Rispetto allo stato civile, infine, le persone incontrate sono per il 40% single, seguite da quelle coniugate (31%) e da vedovi e separati o divorziati (29%). I dati sono stati presentati oggi nel corso del convegno “Divenire… in povertà”, che si è svolto nella sala Regia del Palazzo dei Priori e ha posto al centro le nuove forme di bisogno fra criticità, risorse e politiche di contrasto. L’evento è stato promosso dalla Caritas diocesana, insieme a Comune e Asl di Viterbo e altre realtà del terzo settore con cui la Caritas ha dato vita a un tavolo di lavoro permanente, “per lavorare in rete e creare alleanze che sappiano dare risposte concrete ai bisogni delle persone – spiega il direttore della Caritas di Viterbo, Luca Zoncheddu –. La povertà se pensata come condizione di fragilità, non solo economica, è sempre più parte nel nostro quotidiano. Un giovane o una famiglia possono trovarsi in una profonda condizione di fragilità anche a seguito di una malattia o una separazione. Attraverso il tavolo permanente si vuole porre attenzione alle risorse e ai processi del sistema degli interventi di contrasto alla povertà”.