Oltre 20mila secondo gli organizzatori, circa 12mila secondo la questura: a Torino, per la quarta volta nel giro di pochi mesi, la gente è scesa in strada per chiedere la realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione. Questa mattina, lungo un percorso che ha unito due delle principali piazze della città, un corteo fatto da semplici cittadini ma anche dal sistema delle associazioni delle imprese, della cooperazione insieme ai sindacati, è sfilato dietro ad uno striscione tenuto dalle cinque imprenditrici che avevano già animato le precedenti manifestazioni. Un “serpentone” che si è pacificamente snodato dietro a quattro “Sì”: “Sì Tav subito”, “Sì al futuro di lavoro”, “Sì allo sviluppo del territorio”, “Sì il treno rispetta il Piemonte”. “La manifestazione è un successo, siamo contente perché dimostra che Torino e il Piemonte sono compatte per dire ‘Sì Tav subito’”, hanno fatto sapere le “madamine” che hanno organizzato insieme al mondo dell’economia la mobilitazione. “Abbiamo deciso di tornare per le strade della nostra bella città per ribadire la nostra voglia di un futuro fatto di lavoro e sviluppo, benessere e apertura verso gli altri, un futuro nel quale Torino, il Piemonte e l’Italia diventino nuovamente un buon posto dove vivere tutti”, ha invece spiegato Corrado Alberto, presidente dell’associazione di Api Torino e portavoce dell’intero sistema dell’economia locale. Dal palco alla fine del corteo, solo interventi da parte di “esponenti della società civile”: uno studente e una studentessa, una imprenditrice, un disocuupato. Tutti per ribadire l’utilità e la necessità della nuova linea ferroviaria Torino-Lione all’interno del Corridoio mediterraneo che unisce l’est con l’ovest Europa. Presenti anche alcune delegazioni di partiti ma in fondo al corteo; nessuno dei politici presenti ha preso la parola.