“Il monopolio statale dell’istruzione è liberticida”. Lo ha affermato il filosofo Dario Antiseri, sottolineando che “ogni scuola cattolica che chiude è un pezzo di libertà che muore”. “Le scuole cristiane hanno molto da dire, hanno un compito fondamentale in questo momento”, ha scandito Antiseri che si è chiesto “cosa rimarrebbe se scomparisse questo messaggio cristiano”. “Se non riusciamo a difenderle, avremo un danno per l’Europa e per l’umanità”, ha tagliato corto il filosofo che è intervenuto al convegno “Liberi di Educare”, promosso dall’ufficio scuola della Diocesi di Roma e dalla Rivista Lasalliana, a 300 anni dalla morte di San Giovanni Battista de La Salle, patrono degli educatori cristiani. “Verso le scuole cattoliche ci sono tanti pregiudizi, tra cui quelli di formare persone chiuse e dogmatiche o di rubare soldi alle scuole statali: non è così, anzi esse fanno risparmiare allo Stato cinque miliardi l’anno”, ha spiegato Antiseri ricordando che “la competizione non è una guerra, ma una forma di collaborazione”. Di fronte a questo, è necessario agire: per questo il filosofo ha lanciato la proposta di “portare davanti a Montecitorio due milioni di persone, cioè i genitori dei ragazzi che frequentano le scuole cattoliche”.