Nel suo messaggio per la Quaresima 2019, il vescovo di Melfi mons. Ciro Fanelli insiste sull’importanza della conversione per un annuncio sincero ed efficace: “Il peccato, infatti, oltre a renderci sordi alla voce di Dio, ci rende anche ciechi rispetto alle necessità e alle sofferenze dei fratelli”. Al contrario, “nel cuore stesso del Vangelo vi sono la vita comunitaria e l’impegno con gli altri”. Il valore profetico della riconciliazione si manifesta costruendo “ponti di fraternità e di solidarietà con quanti abbiamo offeso o che ci hanno offeso”. È necessaria allora una “misericordia giusta”, fatta di “condivisione dei mezzi, ad esempio, per il perseguimento del diritto reale allo studio e al lavoro dei nostri giovani, specialmente nel nostro Sud e nel Sud del mondo”. L’impegno della Chiesa, secondo il vescovo di Melfi, deve essere nel creare “spazi che siano vere oasi di misericordia in un mare di indifferenza”. Sull’esempio di san Paolo, il cristiano deve “assumere lo stile di Gesù come unica e suprema norma esistenziale, come autentico criterio relazionale e come vera regola pastorale”. La consegna finale di mons. Fanelli alla sua diocesi è a “fare delle nostre comunità una vera famiglia spirituale; intessiamo rapporti di amicizia e di fratellanza; spalanchiamo le nostre mani, il nostro cuore e le nostre case ai più poveri e agli emarginati. Le nostre comunità siano “estroverse” e “inclusive”, capaci di includere ogni fragilità e debolezza così da manifestare la potenza dell’amore di Dio”.