Rapporto

Consiglio d’Europa: Jagland (segretario generale), “appello ai governanti degli Stati membri” per un rafforzamento dell’organismo

Rafforzare il Consiglio d’Europa, garantire il finanziamento appropriato e sviluppare nuove norme giuridiche per affrontare le sfide emergenti per i diritti umani e la democrazia: sono le tre indicazioni che Thorbjørn Jagland, ormai quasi al termine del suo mandato di segretario generale del Consiglio d’Europa, segnala nel Rapporto annuale pubblicato oggi sotto forma di “appello ai governanti degli Stati membri”. Nel rapporto, un testo articolato di 64 pagine pubblicato in vista della sessione ministeriale a Helsinki il prossimo 16-17 maggio, Jagland muove da tre sfide principali del contesto attuale per rispondere alle quali il Consiglio è chiamato ad attrezzarsi meglio, a partire dal patrimonio di norme su cui è fondato: “come sfruttare i vantaggi della rivoluzione dell’intelligenza artificiale identificando e riducendo i rischi che essa pone ai diritti umani, alla democrazia e allo stato di diritto; come combattere efficacemente l’abominevole pratica del lavoro forzato; come combattere gli effetti della crescente disuguaglianza nell’Europa del XXI secolo”. Per Jagland, l’istituzione che ha guidato per dieci anni deve “mostrarsi più proattiva nel rispetto degli obblighi degli Stati membri e agire tempestivamente se uno Stato non rispetta gli impegni presi”. E su questo punto elenca una serie di misure concrete da mettere in campo a livello di Assemblea parlamentare e Comitato dei ministri per rilanciare l’istituzione europea che quest’anno compie 70 anni di vita.