Convocazione nazionale

Rinnovamento nello Spirito: card. Bassetti, “ordine non significa perdita della propria peculiarità. Papa e vescovi italiani non vogliono che spegniate i carismi”

(da Rimini) “Mostrate con la vostra vita, con il servizio all’ecclesia tutta, che la storia è già il luogo dove Cristo regna vittorioso. Il vostro servire alla Chiesa consiste proprio nel restare fedeli al vostro essere segno della sua giovinezza, vivere e manifestare l’ebbrezza dello Spirito permettendo a Lui di esservi presidente, segretario, pastorale di servizio”. Lo ha detto il cardinale e presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, partecipando alla 42ª Convocazione nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) che si è aperta oggi (fino a domenica) a Rimini, sul tema “Oggi per questa casa è venuta la salvezza. A Gesù il potere di salvare, all’uomo la gioia di servire”. Il card. Bassetti – nel suo intervento dal titolo “Il Rinnovamento serve alla Chiesa, (Papa Francesco). Un cammino ecclesiale, un nuovo impegno carismatico e missionario” – ha presentato il testo aggiornato dello Statuto del RnS e portato i ringraziamenti dei vescovi italiani. “Gli organi di governo sono manifestazione carismatica dell’ordine che lo Spirito Santo imprime al Corpo di Cristo che è la Chiesa, dell’appartenenza fedele alla Chiesa ed anche della premura materna che essa tutta ha per voi” ha detto il presidente della Cei che ha esortato gli aderenti del RnS a “non fondare la vostra vita comunitaria sulla sicurezza delle strutture perché non vi accada d’incappare nel pericolo di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli” come segnalato da Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium.

“Non posso certo ignorare come sia stato necessario e faticoso mettere ordine nell’effervescenza entusiasta dei primi anni, ma ordine – ha precisato il cardinale – non significa perdita della propria peculiarità, il Papa, i vescovi italiani non vogliono che voi spegniate i carismi: lasciate che lo Spirito soffi, che mostri ancora oggi segni, prodigi e miracoli, restate, anzi ritornate sempre più e sempre meglio ad essere quell’ospedale da campo che vi ha fatto casa accogliente degli ultimi, di quelli che maggiormente soffrono e si sentono esclusi e rifiutati”. “La chiesa è un popolo – ha ribadito il presidente della Cei – la dimensione popolare, inclusiva, è da sempre una vostra caratterizzazione, un popolo che cammina nella storia e nel quale ciascuno trova il proprio posto e la propria missione”. “La preghiera carismatica che attira tanti – ha dichiarato il porporato – spesso è proprio quell’ospedale da campo che raccoglie i feriti, i moribondi, quelli per i quali la vita è troppo pesante da vivere. Frutti della vita carismatica dei vostri gruppi sono famiglie ricostruite, vocazioni salvate, giovani innamorati di Gesù, preziosi evangelizzatori in un mondo che come non mai ha bisogno di vedere nella vita degli uomini e delle donne del nostro tempo il segno di Dio che cammina con gli uomini. Voi – ha concluso – rappresentate al meglio quella Chiesa in uscita che è il centro del pontificato di papa Francesco, un’uscita che dice al contempo radicamento nel corpo ecclesiale e radicamento nel mondo degli uomini. Di voi, del vostro esserci e del vostro uscire, sono qui insieme a voi, per ringraziare Dio. Lui vi ha voluti, lui vi ha suscitati, lui vi guida perché siate strumenti della salvezza dell’umana famiglia”.