Indagine su imam italiani: Naso, “Italia è Paese multi-religioso. Pluralismo non è minaccia ma risorsa sociale a beneficio di tutti”

“L’Italia è un paese multireligioso, ma non se ne vuole accorgere. Si percepisce ancora soprattutto a livello di classe politica dirigente come un Paese monocolore e fa fatica a capire che questo pluralismo non è una minaccia ma una risorsa sociale”. È Paolo Naso, professore di scienza politica nel dipartimento di Storia, culture e religioni della Sapienza, a scattare la “fotografia” dell’Italia che emerge dal libro-indagine “Il Dio dei migranti. Pluralismo, conflitto, integrazione”. “Dalla ricerca – sottolinea al Sir Naso – emerge una realtà straordinariamente ricca. Dietro ad ogni comunità religiosa (cristiana, islamica, sikh…), c’è un patrimonio sociale estremamente complesso, fatto di attività benefiche, progetti umanitari, impegno nei processi di integrazione, corsi per l’alfabetizzazione e la conoscenza della lingua italiana. Tutte iniziative che hanno un impatto sociale positivo sia sulla comunità degli immigrati sia sulla comunità degli italiani”. Significa che l’appartenenza religiosa degli immigrati “non è un problema ma una risorsa sociale a beneficio di tutti”. “Il messaggio che lanciamo alla classe politica primariamente – prosegue Naso – è un invito a fare un tuffo nella realtà. Vi troveranno storie molto belle di emancipazione, di servizio, di contributo alla costruzione di un sentire comune nazionale che comprende anche le comunità religiose degli immigrati. Molti di loro sono orgogliosamente italiani, ancora purtroppo solo nella sostanza, e non nella forma giuridica”.

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