Libri
“Un incontro profondo da cui scaturisce un messaggio che parla ancora oggi”. Così Agostino Giovagnoli, ordinario di Storia contemporanea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a proposito del libro di Andrea Riccardi “Il professore e il patriarca”, edito da Jaca Book, dedicato all’incontro avvenuto nell’agosto del 1968 a Instabul fra il professore francese Olivier Clément e il patriarca ortodosso di Costantinopoli Atenagora. Il volume, scritto dal fondatore della Comunità di S.Egidio, è stato presentato ieri sera a Roma nella sede dell’Istituto nazionale per la salute i migranti e la povertà. “Quell’incontro – riprende il docente – non è avvenuto per caso”. Lo stesso ‘68 francese “motiva il professore a compiere il viaggio. Il libro è anche uno spaccato sul ‘68 di cui c’è ancora qualcosa da capire, come l’aspetto spirituale. È stato sicuramente un movimento ateo ma, come qualcuno ha detto, di un ‘ateismo spirituale’”. “Nella visione di Clémant – conclude – c’è una critica forte al cattolicesimo che ha ridotto tutto a morale o a sociologia divorziando dai poveri e soffocando una tradizione, che invece l’ortodossia ha mantenuto, di senso di festa e libertà”.