Terra Santa: Patton (Custode) a Telepace Trento, “dialogo è sempre fra persone, non solo fra istituzioni”. Parrocchie “umile modello di convivenza”

“Il dialogo è possibile quando apriamo un credito di fiducia nei confronti dell’altro. Il dialogo è sempre fra persone. Non è solo un dialogo tra istituzioni”. A ribadirlo è il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, in un’intervista rilasciata a Telepace Trento che andrà in onda domani (ore 20.30 canale 601 del digitale terrestre, con replica giovedì alle 17) nella quale tocca diversi argomenti legati alla Terra Santa, tra cui il dialogo ecumenico, interreligioso e la pace. “Facciamo anche incontri istituzionali – spiega il Custode – ma quando incontro il patriarca greco-ortodosso Teofilo incontro prima di tutto una persona, un uomo che ha una fede, una vita di preghiera e una responsabilità. Lo stesso se incontro rappresentanti di altre chiese o di altri fedi, come musulmani e ebrei”. La cosa fondamentale, puntualizza padre Patton, “è entrare in relazione con persone che hanno il desiderio di fare un tratto di strada insieme, che stanno cercando di vedere vie di cooperazione e di collaborazione”. “In questi tre anni trascorsi come Custode di Terra Santa – dice il frate – ho visto molte iniziative ecumeniche, tra queste il restauro dell’edicola del Santo Sepolcro e il ritrovarsi regolarmente tutti i rappresentanti cristiani anche per mandare insieme gli auguri di Natale e di Pasqua o per esprimere una posizione quando ci sono problemi. Questo è un ecumenismo legato alla vita di tutti i giorni”. Luoghi di dialogo e di convivenza, per il Custode, sono anche le “nostre parrocchie, piccole o grandi che siano. Esse sono comunità alle quali cerchiamo di garantire l’accompagnamento nel cammino di vita cristiana che non è solo la messa domenicale ma anche l’offerta formativa soprattutto ai bambini e ai ragazzi. Dove c’è una parrocchia c’è sempre una scuola che diventa luogo di convivenza soprattutto con i musulmani”. Si tratta di “un umile modello di convivenza: ciò che cerchiamo di fare è accogliere anche quelli di altra religione, nel rispetto della loro fede, ma insegnando ed educando al rispetto della nostra fede cristiana. In questo senso il mio sogno è di poter fare qualcosa in ottobre come Custodia di Terra Santa insieme alla moschea di Al Aqsa, la più importante di Gerusalemme”. Circa i rapporti con l’ebraismo padre Patton definisce “buono” il cammino con gli ebrei “sul piano delle relazioni personali. Molti pregiudizi sono stati messi da parte e la riscoperta della comune radice permette di dialogare da credenti. Personalmente – rivela padre Patton – trovo molto bello e significativo quando con qualcuno dei nostri collaboratori – fedeli osservanti dell’ebraismo – ci fermiamo a parlare di come vivono, per esempio, il digiuno dell’espiazione dello Yom Kippur. Noi che non siamo dei grandi digiunatori siamo provocati dalla coerenza nel vivere certi segni che fanno anche condividere un’identità. Quanto più crescono le relazioni tanto più è possibile realizzare cose insieme”. L’intervista andrà in onda anche sul canale nazionale Telepace il 2 maggio (ore 18), il 3 maggio (8.20), il 4 maggio (11.30) e il 5 maggio (20.30).

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