
Si aprirà domani ad Aparecida la cinquantasettesima assemblea generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), che avrà carattere programmatico ed elettivo e si concluderà il 10 maggio. I 480 vescovi (309 titolari e 171 emeriti) saranno chiamati a discutere in merito alle linee generali dell’azione evangelizzatrice del prossimo quadriennio e ad eleggere la nuova presidenza dell’organismo.
Una scadenza che coincide con una fase molto delicata della vita sociale e politica del vasto Paese, a pochi mesi dall’elezione alla presidenza della Repubblica della controversa figura di Jair Bolsonaro, che non poche volte ha polemizzato direttamente con l’episcopato e con alcuni organismi ad esso collegati, come la Pastorale della terra, la Caritas e il Cimi (Consiglio indigenista missionario).
Accanto, dunque, alle molteplici sfide pastorali che una Chiesa così vasta e articolata è chiamata ad affrontare – tra cui spicca l’attenzione per una pastorale urbana, in un Paese costituito da grandi metropoli, come rileva dom José Belisário da Silva, vescovo di São Luiz e presidente della Conferenza regionale Nordest 5 -, c’è l’esigenza di mantenere vivo il dialogo con tutti i settori della società brasiliana e di rinnovare la tradizionale attenzione dell’episcopato per i poveri, gli indigeni, i senza terra, proprio nell’anno del Sinodo amazzonico.
L’assemblea si aprirà alle 9.15 (ora locale) e sarà preceduta da una concelebrazione nel santuario.