Omelia

Veglia pasquale: card. Betori (Firenze), “riconoscere i segni del passaggio di Cristo tra noi”

“Le vicende del mondo attraversano la nostra vita e ci sentiamo responsabili della custodia della creazione, della vita di tutti e di ciascuno, soprattutto dei più deboli, della costruzione di una comunità umana fraterna e accogliente, che nessuno respinge, tutti sostiene, con tutti apre spazi di dialogo nell’incontro di identità che non si annullano nell’omologazione ma si riconoscono nella reciprocità”. Lo ha detto il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell’omelia della veglia pasquale che ha pronunciato nella Notte Santa nella cattedrale di Santa Maria del Fiore. Il porporato ha riflettuto sulla “perenne attualità” del Risorto, “presenza viva nell’oggi della storia”. “Davvero nel volto del Risorto risplende l’aurora di una umanità nuova, svincolata dal male, dalla morte, aperta alla vita, all’amore”, ha aggiunto il cardinale. Che si è soffermato anche sull’annuncio dell’evento “più sconvolgente della storia umana”, cioè “la vittoria sulla morte, sul nemico ultimo di tutti noi”. Un annuncio affidato a un gruppetto di donne, “gente di nessun conto nella società del tempo”. Quindi, l’auspicio dello stupore per “riconoscere i segni del suo passaggio tra noi, i segni della sua vita che vince la morte e che si manifestano non solo in un sepolcro vuoto, ma in ogni parola di verità, in ogni immagine di bellezza, in ogni gesto d’amore”.