Omelia

Pasqua: mons. Mazzocato (Udine), “consumare l’esistenza per amore significa risorgere”

“La Pasqua risvegli nel nostro cuore la speranza che scopre chi crede in Gesù risorto. I martiri dei carceri comunisti e tutti i martiri ci mostrano come questa sia una speranza invincibile anche di fronte alle cattiverie del male e alla minaccia della morte”. Così l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della messa che ha celebrato nella domenica di Pasqua in cattedrale, a Udine, spiegando che “chi ha questa speranza trova in sé la forza per spendersi per amore, in qualunque condizione e senza troppi calcoli, perché sa che consumare l’esistenza per amore significa consumarla come ha fatto Gesù e risorgere con lui alla vita eterna”. Ricordando il sacrificio dei martiri, il presule si è soffermato sull’“esempio di sette vescovi greco-cattolici romeni morti sotto il regime comunista e che il Papa dichiarerà beato il prossimo 2 giugno”. “Sottoposti a prigionie e torture di ferocia diabolica, non hanno ceduto nella loro fede e nell’amore per la Chiesa di cui erano pastori, continuando a seguire le diocesi anche dal carcere”, ha spiegato l’arcivescovo. Chiedendosi “da dove hanno attinto la forza per sostenere fisicamente e psicologicamente anni di isolamento in celle invivibili”, mons. Mazzocato ha spiegato che “la loro forza è stata la fede e la speranza in Gesù risorto”. “Gesù era con loro e nelle sue mani di crocifisso e risorto avevano posto la loro speranza. Il vescovo Ploscaru confesserà che la sua cella angusta e umida era diventata il suo eremo come di un monaco”. “Si sentivano, come Gesù crocifisso, dei chicchi di grano che marcivano per amore nelle segrete del carcere per portare frutti di vita nuova ed eterna – ha concluso –. E continuano a portarli. Continuano ad essere testimoni di quanto possa essere forte la speranza di chi crede in Gesù risorto”.