Terremoto L’Aquila: card. Petrocchi, “ricostruzione mancata, in diversi luoghi siamo all’anno zero”

“Numerose promesse sono state smentite dai fatti e tante attese sono state tradite”. Lo sottolinea, “con onesta franchezza”, il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, in un messaggio – appena ricevuto dal Sir – in occasione del decimo anniversario del terremoto. “Sta, penosamente, davanti agli occhi di tutti, la ricostruzione mancata”, denuncia il card. Petrocchi, aggiungendo che “se lo sguardo spazia oltre il perimetro urbano di L’Aquila, si ha l’impressione che in diversi borghi e in frazioni periferiche si stia ancora all’anno zero”. “Nonostante la buona volontà di soggetti istituzionali e di organismi locali, si sono sommati disguidi e ritardi, causati da labirinti normativi e artrosi burocratiche”, lamenta l’arcivescovo per il quale “gli errori fatti debbono essere rilevati con rigore, per essere “riparati”, se possibile” e “in ogni caso, vanno segnalati perché altri non incorrano negli stessi incidenti di percorso”.
Ricordando “con gratitudine che molto è stato fatto e si sta facendo”, il card. Petrocchi auspica tuttavia “una semplificazione delle procedure e una velocizzazione delle operazioni attuative, perché, sulle corte distanze, vengano riaperte case, strutture pubbliche e chiese, che non sono solo sedi di culto, ma luoghi identitari: ancora inagibili”.
Nel suo messaggio alla comunità, l’arcivescovo invita ad avere “orizzonti ampi, visioni lungimiranti e capacità di confronto allargato: nelle comunicazioni progettuali e nei dibattiti civici è necessario adottare la grammatica dell’unità e il vocabolario dell’amicizia, promuovendo la fattiva testimonianza della convergenza, della corresponsabilità e della partecipazione”.

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