Serve “un cambiamento di mentalità, di cultura, un nuovo assetto di società per consentire un autentico sviluppo umano integrale, restituendo ad ognuno la propria dignità di persona, la libertà di figlio dell’unico Padre, il diritto di vivere dignitosamente”. Lo sottolinea don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, per il quale oggi “siamo chiamati a far rinascere speranza”. Ovvero, spiega, “un futuro migliore per tutti attraverso un sapiente sistema di vita che veda l’affermazione di uno stile di condivisione come l’anima delle relazioni”. Secondo don Soddu, è necessario “costruire una nuova cultura popolare cristiana, intessuta di pratiche sociali, luoghi, relazioni e modelli relazionali, che sappiano evangelizzare nella vita”. “Con un’attenzione speciale – rileva il direttore della Caritas in un’intervista pubblicata sul sito della Campagna Cei ‘Liberi di partire, liberi di restare’ – al complesso e mutevole scenario dei media, travolto dalla valanga digitale che però da rischio può diventare opportunità, soprattutto in una prospettiva di partecipazione collaborativa nelle comunità”. L’obiettivo, osserva, “è quello di attingere dalla cultura cristiana del servizio, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società”. Spesso, conclude “ad essere riscoperta, grazie alla relazione con i poveri, è la propria dimensione di fede, che molti rischiano di lasciare impoverire e disperdere”.