La tratta di esseri umani è oggi “una delle peggiori schiavitù moderne, e riguarda il mondo intero”. Non usa mezzi termini suor Eugenia Bonetti, presidente di Slaves no more e autrice dei testi della Via Crucis di domani, Venerdì Santo, al Colosseo con il Papa. In un articolo in pubblicazione nel numero di Vita pastorale di maggio, anticipato al Sir, suor Bonetti richiama i dati di Oil e Unodc): oltre 21 milioni le persone, spesso povere e vulnerabili, vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio, adozione illegale, servitù domestica, matrimonio forzato, maternità surrogata o utero in affitto e altre forme di sfruttamento. La tratta di esseri umani rende complessivamente 34 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di armi e di droga. “La maggior parte delle donne ridotte in stato di schiavitù a disposizione di milioni di clienti italiani – 90% cattolici –, provengono da Paesi evangelizzati dai missionari”, sottolinea la religiosa. Per questo la denuncia e la lotta al fenomeno sono una “grande sfida” per “la nostra società, per le nostre famiglie, ma anche per la Chiesa stessa. Quante coppie di sposi e altrettante famiglie sono distrutte da questa realtà, soprattutto quando il cliente si invaghisce di una di queste giovani, con la scusa di toglierla dalla strada e liberarla dai trafficanti, per cadere lui stesso in una terribile trappola di sottomissione e di potere su una persona debole e indifesa”.