Difficili processi di pace

Tensione in Irlanda del Nord: mons. McKeown (Derry), “mai la pace può essere costruita con morte e violenza, pistole e molotov”

“Mai la pace può essere costruita con la morte e la violenza, le pistole e le molotov”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, il vescovo di Derry mons. Donal McKeown pronuncia scandendole queste parole per commentare i disordini scoppiati ieri sera a Derry, nell’Irlanda del Nord, e la morte della giovane giornalista di 29 anni. “Sono qui – dice – con un gruppo di giornalisti e con il parroco della zona che è stato chiamato all’ospedale per dare l’estrema unzione a questa giovane donna e lui è sotto choc come è sotto choc tutta la città, colpita da questo incidente in questo giorno di Venerdì Santo”. E aggiunge: “C’è una profonda tristezza. Negli ultimi anni, questa città ha fatto enormi passi in avanti per quanto riguarda la stabilità, la pace, la speranza, il futuro e purtroppo oggi 21 anni dopo l’Accordo di Belfast del 1998, ci troviamo davanti a nuova tensione in mezzo a noi, a causa di persone che in mezzo alla nostra comunità credono che si può costruire la pace per mezzo di morte e violenza, pistole e molotov. È chiaro che con questi mezzi la pace non è mai possibile. C’è un profonda tristezza ma anche la certezza che solo insieme siamo in grado di affrontare anche questo dolore e creare  un futuro migliore per i nostri giovani che lo meritano”. Rivolgendo poi lo sguardo alla Settimana Santa, il vescovo afferma: “Vorrei dire che la Resurrezione è sempre possibile, nonostante la morte. La morte di una persona innocente non può portare a nessun esito positivo. La Resurrezione è la nostra speranza e questa città lo capisce. Capisce che la Resurrezione è sempre possibile, che la Grazie è sempre più forte del peccato e che in mezzo a questa tragedia, c’è sempre la speranza che il futuro possa essere diverso dal passato. Siamo il popolo della Resurrezione, non solo del Venerdì Santo. Soffriamo oggi ma andiamo avanti con la speranza per il futuro”.