Settimana Santa

Messa in coena Domini: mons. Piemontese (Terni), “non lasciamoci sopraffare da paura e disagio, tema migranti va affrontato con intelligenza, coraggio, umanità”

“Il comando di Gesù a farsi ultimi e servi di tutti non può essere ridotto solo all’aspetto liturgico potrebbe, ma nella liturgia deve trovarsi la elevazione, santificazione dell’amore, espresso nel servizio quotidiano. Ognuno di noi si può interrogare sulla qualità del proprio servizio, quello di genitori, di figli, di frati, di suora, di prete, di vescovo, di politici, di operai e imprenditori”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Giuseppe Piemontese, nell’omelia pronunciata nel corso della Messa in coena Domini che ha presieduto nella cattedrale di Terni. Nel corso della celebrazione il vescovo ha ripetuto il gesto della lavanda dei piedi a 12 giovani immigrati africani. “Abbiamo voluto evidenziare l’attenzione e il servizio ai migranti – ha spiegato mons. Piemontese – nella lavanda dei piedi che vuole essere segno del servizio vicendevole”. “Il tema dei migranti – ha proseguito – è un tema delicato ed impegnativo che negli ultimi tempi viene trattato e vissuto non solo nella società, ma anche dai cristiani in maniera piuttosto sbrigativa, superficiale e a volte rabbiosa”. “Credo che adesso vada affrontato con intelligenza, con coraggio, con umanità – ha ammonito – non lasciandosi sopraffare dalla paura e dal disagio, che pure gente sconosciuta può provocare. Lasciamoci guidare dal senso di umanità che è patrimonio della nostra gente e dal senso di amore cristiano insegnato da Gesù: ‘Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi’”. “La conoscenza diretta delle persone e delle loro storie, la prevalenza della ragionevolezza, il dialogo e discernimento sui temi delle migrazioni e l’esempio di Gesù ci aiuteranno a superare le paure”, ha assicurato mons. Piemontese, esortando: “Non lasciamoci convincere e ingannare da altri maestri che propongono un Vangelo differente da quello di Gesù”.