Una “vergognosa strumentalizzazione, che ha lasciato intatti i problemi reali della famiglia”. Così il direttore di Vita Pastorale, don Antonio Sciortino, nell’editoriale del numero di maggio, anticipato al Sir, sul recente congresso mondiale sula famiglia che si è svolto nelle scorse settimane a Verona. Un’occasione per una serie di considerazioni sul tema. “La famiglia è un bene di tutti. Qualcuno ha detto che se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Un bene universale che andrebbe tutelato, come patrimonio dell’umanità. E che non ha colore – sottolinea don Sciortino -. Non appartiene alla destra, alla sinistra o al centro degli schieramenti politici, se ancora queste collocazioni hanno un senso”. La convinzione del direttore di “Vita Pastorale” è che la famiglia “dovrebbe stare a cuore a tutti”, perché “se cresce, il Paese intero se ne giova”. “Il suo sfaldarsi, invece, ha nefaste conseguenze sulla società tutta. Sulle buone relazioni e sulla coesione sociale. È una risorsa vera, sebbene maltrattata”. Quello individuato da don Sciortino è “un deficit di etica e di umanità”, ma in questo scenario la famiglia “nella sua umile resistenza, tiene in piedi il Paese che si sta sbriciolando”. “Da anni e con tutti i governi – l’attuale incluso –, alle belle parole sul valore della famiglia non hanno mai fatto seguito delle serie e strutturali politiche familiari – conclude -. A cominciare da un fisco più equo, che riconosca il valore sociale dei figli per lo sviluppo e il futuro dell’Italia”.