“Sono quarant’anni che il Parlamento europeo è eletto a suffragio universale diretto, ma, per la prima volta, stiamo assistendo a una vera e propria campagna elettorale pan-europea nel senso pieno del termine. Non si tratta cioè di 27 campagne elettorali separate, bensì di un unico dibattito in un’unica arena, cui prendono parte leader e partiti politici di tutti i Paesi”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervista a Richard Heuzé, pubblicata da Politique Internationale.
Per il Capo dello Stato, “i temi della campagna rispecchiano sempre meno le questioni nazionali. La gente si interessa sempre più a ciò che accade negli altri Paesi dell’Unione ed è consapevole di condividere un destino comune. Lungi dal provare estraneità, come vorrebbero far credere alcuni, gli europei provano un senso di appartenenza crescente”. “Paradossalmente – osserva Mattarella –, all’origine di questo rinnovato interesse vi sono i movimenti euroscettici. A forza di denigrare le istituzioni e le politiche europee, sono riusciti a mobilitare nuovamente gran parte della popolazione”.
“L’Europa si sta costruendo dal basso”, osserva il presidente della Repubblica, secondo cui “l’organismo sociale europeo in formazione comprende sensibilità che trascendono i confini nazionali e si apprestano a esprimersi tramite quell’esercizio democratico comune che è l’elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo”.