Settimana santa
Da Cristo “vorrei imparare la virtù della leggerezza, nel suo legame con l’itineranza. Anche perché, consentitemi la citazione giovanile di Niccolò Fabi, ‘per ogni tipo di viaggio è meglio avere un bagaglio leggero’. Anche per il viaggio che insieme, un passo dopo l’altro, stiamo facendo, come Chiesa di Dio che è in Savona”. Lo ha detto, ieri sera, mons. Calogero Marino, vescovo di Savona-Noli, nella Messa crismale celebrata nella cattedrale dell’Assunta.“Ecco: vorrei imparare, vorrei che imparassimo, dalla leggerezza dell’uomo folle, che cammina confidando, senza sapere dove posare il capo. O meglio: che cammina, posando il capo sul cuore del Padre – ha proseguito –; avverto invece che il cammino della nostra Chiesa e, in particolare, il ministero di noi preti rischiano di essere caricati di pesi che rallentano il passo e rendono corto il fiato”. Il presule ha indicatyo quattro pesi: il primo è “il peso delle cose da fare e da gestire”. Di qui la necessità che “i Consigli parrocchiali per gli affari economici (che sono obbligatori e desidero ci siano in ogni Parrocchia) aiutino i parroci nella gestione, e che gli Uffici di Curia (come del resto stanno già facendo e bene!) li sollevino da troppe incombenze, anche perché la legislazione è sempre più intricata e complessa”.
C’è poi “il peso di una tradizione oggi difficilmente compresa dalle giovani generazioni”: si tratta allora “oggi, anche per la nostra Chiesa, di riscoprire il centro che è Lui, Gesù, l’Unto”.
Anche “la solitudine può appesantire la vita di un prete. Il nostro celibato (lo evidenziavo già nella mia prima Messa crismale con voi, a Savona) è un dono grande, ma deve renderci artigiani di fraternità, capaci di tenerezza e cura; non possiamo isolarci dal presbiterio e da chi il Signore ci affida”, l’invito del vescovo.
“Ma – l’ultimo punto – qualche volta rischiamo anche, forse senza volerlo, di diventare un peso per noi stessi. Può diventare peso anche la cura di sé, quando diventa eccessiva; può diventare peso la nostra abitazione, quando non è sobria ed essenziale; può diventare peso anche il pensiero del futuro”. “Vi confesso – ha concluso mons. Marino – che sono sempre affascinato dalle parole di Gesù, anche se non sempre riesco a praticarle fino in fondo: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo di quello che indosserete”.