Proposta di legge

Salario minimo: Rossini (Acli), “non è priorità, serve piano lavoro”

“Non è fissando per legge una soglia di salario minimo orario che si contrasta il fenomeno di paghe indecenti. Piuttosto, al Paese serve una politica di scelte sistemiche a sostegno del lavoro da ricercare attraverso un dialogo costante con le parti sociali”. È quanto afferma il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, rispetto alla proposta di legge sul Salario minimo, in discussione in questi giorni al Senato. “Interventi settoriali che si sovrappongono o si sottraggono alla contrattazione collettiva rischiano di generare difficoltà e confusione. – ha continuato Rossini -. Alla politica chiediamo un piano per il lavoro e per l’occupazione all’interno del quale prevedere anche misure di garanzia per i cosiddetti working poors, i lavoratori il cui reddito è inferiore alla soglia di povertà relativa. Altrettanto importante è che anche in Italia si inizi a dare attuazione all’art. 46 Cost. che prevede il riconoscimento del diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. È urgente ritrovare la volontà e la capacità di prospettare un futuro di sviluppo e di benessere per il Paese. Da questo punto di vista, anche le elezioni europee sono un banco di prova e ci aspettiamo che le formazioni politiche italiane ed europee, in materia di lavoro, parlino con chiarezza agli elettori”.