Pasqua

Papa Francesco: udienza, la gloria di Dio “è il contrario della gloria mondana: niente applausi, niente audience, al centro non c’è l’io, ma l’altro”

foto SIR/Marco Calvarese

“La gloria indica il rivelarsi di Dio, è il segno distintivo della sua presenza salvatrice fra gli uomini”. Lo ha spiegato il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi si è soffermato sulla preghiera di Gesù al padre, nell’ora della prova. “Gesù è Colui che manifesta in modo definitivo la presenza e la salvezza di Dio”, ha ricordato Francesco: “E lo fa nella Pasqua: innalzato sulla croce, è glorificato. Lì Dio finalmente rivela la sua gloria: toglie l’ultimo velo e ci stupisce come mai prima. Scopriamo infatti che la gloria di Dio è tutta amore: amore puro, folle e impensabile, al di là di ogni limite e misura”. “Facciamo nostra la preghiera di Gesù”, l’invito ai 12mila in piazza San Pietro: “Chiediamo al Padre di togliere i veli ai nostri occhi perché in questi giorni, guardando al Crocifisso, possiamo accogliere che Dio è amore”. “Quante volte lo immaginiamo padrone e non Padre, quante volte lo pensiamo giudice severo piuttosto che Salvatore misericordioso!”, ha esclamato Francesco: “Ma Dio a Pasqua azzera le distanze, mostrandosi nell’umiltà di un amore che domanda il nostro amore. Noi, dunque, gli diamo gloria quando viviamo tutto quel che facciamo con amore, quando facciamo ogni cosa di cuore, come per lui”. “La vera gloria è la gloria dell’amore, perché è l’unica che dà la vita al mondo”, ha affermato il Papa: “Certo, questa gloria è il contrario della gloria mondana, che arriva quando si è ammirati, lodati, acclamati: quando io sto al centro dell’attenzione. La gloria di Dio, invece, è paradossale: niente applausi, niente audience”. “Al centro non c’è l’io, ma l’altro”, ha sottolineato Francesco: “A Pasqua vediamo che il Padre glorifica il Figlio mentre il Figlio glorifica il Padre. Nessuno glorifica sé stesso. Possiamo chiederci: ‘Qual è la gloria per cui vivo? La mia o quella di Dio? Desidero solo ricevere dagli altri o anche donare agli altri?'”.