Omelia

Messa crismale: mons. Satriano (Rossano-Cariati) ai sacerdoti, “è trasfigurante, per la nostra gente, la connessione che attestiamo tra valori annunciati e vita praticata”

“Coraggio miei amati figli e fratelli, il Signore non viene a togliere i pesi della vita ma scioglie le catene del cuore; non rimuove la croce dalle nostre spalle ma ci sostiene nella fatica del vivere; non azzera le difficoltà e gli ostacoli ma suscita stupore e inebria di fiducia i cuori”. È l’esortazione pronunciata da monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati, nelle messa crismale celebrata questo pomeriggio in Cattedrale. “Viviamo in tempi non semplici ma belli per le opportunità che schiudono” – ha osservato il presule, rivolgendosi ai sacerdoti –, “la gente è sempre meno in grado di riconoscere i segni del culto ma è in grado di percepire l’autenticità del nostro vivere”. Per questo, i consigli del presule, “diviene trasfigurante, per la nostra gente, l’intima connessione che attestiamo tra i valori annunciati e la vita che pratichiamo”. “Essere pastori oggi richiede un cuore da mendicante – ha aggiunto – che non ha ricette in tasca, ma sa porsi nella complessità del vivere con parole e gesti semplici, con un cuore libero”. Invitando i sacerdoti a “vivere da ministri dell’Eucaristia”, ha esortato ad “abbandonare la sterile ricerca di noi stessi per andare in strada a trovare coloro che sono smarriti e dispersi, poveri e affranti”, con “occhi limpidi e cuore spazioso”.
Riflettendo sul brano evangelico dell’annuncio messianico di Cristo, mons. Satriano ha sottolineato che “è l’annuncio di un evento, atteso e sperato, ma che turba al tempo stesso”. Tutti – ha evidenziato – siamo investiti dalla forza generativa del suo Amore e, nutriti dalla Parola e dall’Eucaristia possiamo, con audacia e coraggio, tracciare percorsi generativi, ricchi di misericordia, dove attestare la dignità dell’uomo, di ciascun uomo che incontriamo sul nostro cammino”.