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Volontariato: Amadori (presidente), “mai più sogni spezzati. Grazie a ricerca da leucemia si può guarire”

Una scuola permanente di volontariato e il ricambio generazionale. Questi i prossimi obiettivi di Ail, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, che compie 50 anni. Oggi, durante l’incontro “La scelta volontaria. Riflessioni sul volontariato. Dalla vocazione del dono all’esigenza della formazione, Il  modello Ail” promosso a Roma, il presidente nazionale Sergio Amadori, che è anche ematologo, ha rievocato l’udienza concessa lo scorso 2 marzo da Papa Francesco all’associazione  e le sue parole ai 7mila partecipanti: “Essere volontari è farsi prossimo al prossimo sofferente”. “Mai più sogni spezzati” lo slogan dell’anniversario e infatti, spiega Amadori, “50 anni fa una diagnosi di tumore al sangue era nella maggior parte dei casi una condanna senza speranza; oggi, grazie alle ricerca che Ail sostiene da 50 anni è una malattia che guardiamo negli occhi e dalla quale nella maggior parte dei casi è possibile guarire”. Dalla sua nascita, racconta, l’associazione ha assistito 50mila pazienti, ha effettuato 840mila accessi a domicilio, ha investito 133 milioni di euro in ricerca e 96 milioni in cure domiciliari e servizi socio-assistenziali, ha investito 104 milioni in sostegno ai centri di ematologie e ha ospitato gratuitamente nelle sue case 61mila persone. “Il volontariato – aggiunge Maria Luisa Viganò, presidente di Roma Ail – è un virus benefico che si propaga a macchia d’olio nel Paese dandogli un potente sussulto di umanità. Noi  sposiamo un universo di sofferenza e lottiamo con tutte le nostre forze per aiutare pazienti e famiglie. Sono 60mila le uova di Pasqua vendute quest’anno, informa soddisfatta. Un pensiero commosso va al fondatore di questa avventura, l’ematologo Franco Mandelli scomparso l’anno scorso, che definisce “un faccendiere del bene”. Raccoglie la provocazione di Zamagni ai media, il giornalista Danilo Paolini assicurando che “se il male fa più notizia, per i giornalisti è un obbligo raccontare il bene che può generare altro bene”. Per Giuseppe Toro, presidente di Ail Palermo, la presenza di volontari accanto ai malati è “strategica, il volontariato è un valore aggiunto alla terapia medica”.