Spiritualità

Settimana Santa: il vescovo di Lamezia Terme celebra la Messa in Coena Domini nella “Casa-famiglia Dopo di noi” della Comunità Progetto Sud

La Chiesa di Lamezia Terme celebra la Messa in Coena Domini nella “Casa-famiglia Dopo di noi” della Comunità Progetto Sud, giovedì 18 aprile alle ore 16. Il palazzo di via dei Bizantini è un bene confiscato alla mafia e consegnato alla Comunità Progetto Sud nel 2002. Dal 2009 è luogo di accoglienza e di vita per persone sole con disabilità grave e gravissima e prive del sostegno familiare o le cui famiglie non possono prendersi cura di loro. Ed è anche casa, dal 2011, per i minori stranieri non accompagnati della Comunità Luna Rossa. Oggi sono 16, tra operatori, educatori specializzati e personale ausiliario, le persone impiegate nei servizi, ci vivono 18 minori non accompagnati e 6 adulti con disabilità. Ed è il salone della casa il luogo scelto dal vescovo di Lamezia Terme, mons. Luigi Antonio Cantafora, per aprire le celebrazioni del Triduo pasquale.
“Celebrare la cena del Signore in un bene confiscato alle mafie e insieme alle persone fragili è un gesto religioso, tiene la Chiesa ai piedi dell’umanità crocifissa e interpella i popoli, le culture e i poteri: valutate voi se questo sia anche politica”, dice don Giacomo Panizza, presidente della Comunità Progetto Sud, per il quale “a chi svolge una lavoro sociale professionale o di volontariato, ‘lavare i piedi’ a chi è vulnerabile rammenta che è per gli ammalati che esiste l’ospedale, per i bambini che esiste la scuola, per gli ultimi che esistono i primi… e non per mantenerli ammalati, ignoranti, ultimi. Gesù, dopo aver lavato i piedi agli apostoli, disse intenzionalmente: ‘Vi ho dato un esempio, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi’. Il messaggio a chi lavora nel sociale non è solo di aiutare i più deboli, ma è la loro emancipazione; è quello di far strada agli ammalati, ai bambini e agli ultimi affinché essi posseggano a loro volta la dignità di “potere” aiutare e amare gli altri”.