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Parlamento Ue: Tusk e Juncker sul Brexit, “il futuro del Regno Unito è nelle mani dei britannici”

Strasburgo, 16 aprile: alcuni momenti del dibattito in corso in emiciclo sul Brexit (foto SIR/Marco Calvarese)

(Strasburgo) “Al Consiglio europeo del 10 aprile abbiamo deciso una proroga” sul Brexit, “concedendo più tempo agli amici britannici, in attesa di un messaggio chiaro da Londra”: Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, interviene nell’emiciclo di Strasburgo riepilogando le decisioni del summit della scorsa settimana, che ha spostato al 31 ottobre la data del recesso. “Questa proroga ha dei vantaggi: evita il no deal, mostra che tutte le opzioni sono aperte, compreso un eventuale ritiro del Brexit; consente all’Ue di concentrarsi sulle altre priorità per i 27”. Poi Tusk chiarisce che se il Regno Unito non dovesse procedere per tempo alla ratifica dell’accordo firmato a novembre per il recesso dall’Unione, dovrà procedere alla elezione dei suoi europarlamentari: “dentro o fuori”, specifica, nel senso che non ci sono mezze misure per la presenza come Stato membro nell’Unione. Quindi aggiunge: “Tutti, su entrambe le sponde della Manica, sono stanchi di questo processo” per l’uscita del Regno Unito. “Però occorre procedere con calma e dedicarvi tutto il tempo necessario”, data la posta in gioco.

Sulla stessa linea Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione, che ricorda, con una nota personale, che il 31 ottobre sarà anche il suo ultimo giorno da presidente dell’esecutivo. “Con la proroga definita al Consiglio europeo si dà agli inglesi tutto il tempo necessario per una soluzione al Brexit”, dice. “Quando sono diventato presidente intendevo agire per un’Europa più sociale, per completare l’Unione economica e monetaria e altre decisioni importanti per l’Ue e i suoi cittadini”, salvo poi – sottolinea – dover fare i conti con sfide impreviste, tra cui il Brexit. “Il futuro del Regno Unito – conclude Juncker – è nelle loro mani”.