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Minori di origine immigrata: Maggia (Tribunale Brescia), “l’affettività italiana di accoglienza evita rischio estraniazione”

“Problemi per l’aspetto somatico, l’accento straniero e il cognome diverso, malgrado si sentano assolutamente italiani; difficoltà nei rapporti con la famiglia di origine, perché, già dall’adolescenza, hanno maggiori competenze dei genitori; una visione italianocentrica nella scuola”. Sono alcune delle difficoltà di bambini e ragazzi di origine immigrata citate, stamattina, da Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia, in occasione della presentazione a Roma del documento dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, “L’inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata”. “I ragazzi di seconda generazione – precisa – si sentono profondamente italiani, mentre qualche problema potrebbe esserci con quelli di terza generazione, che iniziano ad apprezzare la cultura di origine. Molto dipende dai nostri modelli di inclusione. Infatti, una non buona integrazione dà luogo a una grande rabbia, che può sfociare, in casi estremi, come è successo in altre nazioni europee, in atti terroristici. L’affettività italiana di accoglienza ha parato, finora, questo tipo di rischi: perciò, va sostenuta per evitare la estraniazione”.
Maggia ha parlato anche di buone prassi avviate in Europa: in Spagna e Regno Unito. In Spagna “la rete salesiana ha lavorato per contrastare il deterioramento dei rapporti familiari, la solitudine e l’isolamento, le difficoltà a scuola, comportamenti a rischio con uso di droghe e alcol. In Andalusia, un tempo terra di emigrazione e ora invece di immigrazione, l’associazione ‘Granada Acoge’ ha messo in campo un progetto molto positivo basato sull’eccellenza nello sport, le ‘Olimpiadi interculturali'”. Un’altra buona prassi in Andalusia è stata realizzata a Malaga e si chiama “Settimana culturale dei popoli”, con attività culturali e gastronomiche che ha visto il coinvolgimento dei genitori. “Il Regno Unito – afferma Maggia – si contraddistingue positivamente per l’inclusione con un’ottima integrazione scolastica”.