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Incendio a Notre Dame: mons. Aupetit (Parigi), “dovremo ricostruire la nostra cattedrale, ma anche la nostra Chiesa il cui volto è molto ferito”

“La nostra cara cattedrale, testimone di tanti eventi importanti nel nostro Paese, è stata distrutta da un terrificante incendio dopo aver resistito così a lungo alle vicissitudini della sua storia. La Francia piange, e con lei tutti i suoi amici da tutto il mondo”. Scrive nel pomeriggio di oggi l’arcivescovo di Parigi mons. Michel Aupetit ai fedeli della capitale, profondamente colpiti per quanto avvenuto alla loro cattedrale. “Le sue pietre”, scrive mons. Aupetit riferendosi a Notre Dame, “sono la testimonianza di una speranza invincibile”; “questa fede rimane la nostra, perché è lei che muove le montagne e ci permetterà di ricostruire questo capolavoro”. L’arcivescovo ingrazia per “tutti i segni di amicizia e incoraggiamento che mi giungono da ogni parte”, “per gli slanci di solidarietà, per la preghiera fervente che consola il nostro cuore”. Mons. Aupetit incoraggia a utilizzare questi sentimenti per “vivere intensamente questa settimana così decisiva per i cristiani” e invita i fedeli alla messa crismale che si svolgerà nella chiesa di Saint-Sulpice domani, 17 aprile: “Sarà un’opportunità per tutti noi di mostrare la nostra unità, il nostro fervore e la nostra fiducia nel futuro”. “Sentiamo infatti”, continua l’arcivescovo “che dovremo ricostruire la nostra cattedrale, ma anche la nostra Chiesa il cui volto è molto ferito”. Da mons. Aupetit anche l’invito a porre alle finestre una candela nella notte di Pasqua per simbolizzare che “la luce illumina l’oscurità, che la vita trionfa sicuramente sulla morte”. “Possa questo dramma permettere al nostro Paese di trovare l’unità”, conclude mons. Aupetit, “in modo che possiamo costruire insieme ciò che è scritto sul frontone dei nostri edifici pubblici: la fraternità. Crediamo che abbia la sua origine nella paternità di Dio, fonte di ogni amore”.