Parte da Mazzano Romano (Rm) e si conclude a Nepi, in provincia di Viterbo, la Via Crucis “Extreme” che la parrocchia di Nepi (diocesi di Civita Castellana) promuove venerdì 12 aprile. Attraverso l’esperienza di un pellegrinaggio notturno, la Via Crucis si snoda in un percorso di 22 chilometri per i sentieri del parco regionale Valle del Treja. “La Quaresima è un tempo dell’incontro con i propri limiti, con la propria piccolezza, ma anche tempo di un gioioso annuncio, quello del Vangelo – afferma padre Luca Ryszard Nowak, viceparroco della concattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Anastasia a Nepi –. Per poter celebrare con gioia la Pasqua, bisogna prima salire con Cristo sul Calvario. Bisogna lasciare la nostra quotidianità, le nostre preoccupazioni, i nostri problemi, il ‘divano della felicità’, la vita comoda, dolce e facile, per poter sperimentare con Cristo il prezzo del suo amore infinito con il quale ha salvato il mondo”. In un clima di silenzio e preghiera, portando ognuno con sé una croce realizzata a mano, l’iniziativa parte nel pomeriggio di venerdì e va avanti tutta la notte, fino al mattino del sabato, con la conclusione nella concattedrale di Nepi. Aggiunge padre Luca Ryszard Nowak: “La Via Crucis ‘Extreme’ è un evento spirituale, non solo religioso. Per farla, non chiediamo se qualcuno prega, va in chiesa o quanto è praticante. È un invito per chi sta cercando qualcosa nella vita, un nuovo senso e una nuova idea per la propria esistenza. Non è un’avventura. È una possibilità di incontrare la propria anima, di incontrare Dio”.