Sinodalità: card. Bassetti, deve essere “metodo di vita e di governo”, ridurre il numero delle diocesi

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La sinodalità ci deve aiutare a vivere una maggiore fraternità: da soli non possiamo nulla, da soli non siamo nulla; la nostra forza dipende dall’unità del nostro essere e del nostro agire”. Ne è convinto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che nell’introduzione ai lavori del Consiglio episcopale permanente ha rivelato che, nella sua “politica dell’incontro” realizzata in questi due anni sul territorio, è “più volte rimasto colpito dalla profonda solitudine che segna la vita di tanti di noi”. Poi il porporato ha rivolto un invito preciso: “Dobbiamo praticare la sinodalità come metodo di vita e di governo delle nostre comunità diocesane, a partire dal coinvolgimento di laici, uomini e donne, nonché dalle modalità con cui portiamo avanti corresponsabilità e processi decisionali”. “Chiediamoci con franchezza: dove il nostro popolo può esprimere quel ‘fiuto’ che più volte il Santo Padre gli ha riconosciuto? Con quali forme e in quali spazi?”, l’esortazione di Bassetti. “Forse non sarebbe male – la proposta – ripartire dall’impegno a rivitalizzare i Consigli diocesani, quelli presbiterali come quelli pastorali, e gli stessi Consigli parrocchiali: se questi organismi di partecipazione funzionano, comunione e corresponsabilità diventano effettive”. A loro volta, l’ambito delle Conferenze episcopali regionali, secondo il presidente della Cei, “è senz’altro un banco di prova da mettere meglio in asse, arrivando anche a scelte precise: una su tutte, la riduzione delle diocesi, che più volte ci è stata sollecitata. Far funzionare meglio le Conferenze Regionali è anche la via per qualificare la presenza e il servizio della stessa Conferenza Episcopale Italiana”.

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