
Per i giovani serve “un lavoro degno”, cioè “libero, creativo, partecipativo e solidale”. A ribadirlo, sulla scorta dell’Evangelii gaudium richiamata dall’ultima Settimana Sociale di Cagliari, è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che introducendo i lavori del Consiglio episcopale permanente ha affermato che “per rendere le persone partecipi della cittadinanza, la via principale rimane quella che sa ricercare con coraggio misure capaci di offrire lavoro e di crearlo”. Di qui il riferimento al tema della prossima Settimana sociale, che i vescovi sono invitati a studiare durante i lavori di questi giorni: “Lo stesso percorso preparatorio deve portarci a coinvolgere i territori, a dare un nome alle domande reali della gente, alle povertà e alle disuguaglianze, a chiedere politiche adeguate”, l’auspicio di Bassetti, secondo il quale “si tratta di una prospettiva che combacia con quanto è emerso nei giorni scorsi dal Convegno nazionale delle Caritas diocesane”. “Abbracciando il binomio carità e cultura – ha sottolineato il cardinale – la Caritas ha ribadito con forza la scelta ecclesiale di ‘impastarci nella società per creare reti con istituzioni, associazioni, università, parrocchie…’, testimoni di quella cultura del dono che trova la sua espressione più alta nella ‘restituzione della dignità della persona’. Sono impegni che sarà possibile realizzare solo all’interno di una responsabilità condivisa”. Poi il riferimento all’esortazione apostolica “Christus vivit”, firmata dal Papa a Loreto il 25 marzo scorso, e che verrà pubblicata domani: “Sentiamo che la sfida educativa – che nel decennio abbiamo posto al centro della riflessione pastorale – rimane un’impresa comune da assumere nei luoghi della vita ordinaria dei giovani”, ha rivelato il presidente della Cei, rendendo noto che “la segreteria generale, in particolare attraverso il Servizio nazionale per la pastorale giovanile, è impegnata a rilanciare la riflessione perché il Sinodo recentemente concluso trovi attuazione nelle nostre Chiese. Il tema degli Orientamenti pastorali – anch’esso all’ordine del giorno dei nostri lavori – ci permetterà di continuare la verifica e il confronto iniziato nella sessione di gennaio per prospettare l’itinerario futuro, individuarne le coordinate e definirne i contenuti”.