Famiglia: card. Bassetti, “non è un menù”, “non si resti sordi alle domande di sostegno”. Reagire a “inverno demografico” e tutelare le “mamme lavoratrici”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Non si resti sordi alle domande di sostegno in campo educativo, formativo e relazionale, che salgono dalle famiglie”. È l’appello lanciato dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nella parte centrale della sua introduzione al Consiglio episcopale permanente, in corso a Roma fino al 3 aprile. “‘Il cuore di ciascuna di esse è l’amore delle persone che la compongono e che, in virtù di questo amore, stringono alleanza davanti agli uomini e – per noi credenti – nel Signore”, ha ricordato il cardinale, che subito dopo ha avanzato proposte concrete: “Se non vogliamo rassegnarci al declino demografico – la prima di esse – ripartiamo da un’attenzione reale alla natalità; prendiamoci cura delle mamme lavoratrici, imparando a riconoscere la loro funzione sociale; confrontiamoci con quanto già esiste negli altri Paesi del Continente per assumere in maniera convinta opportune misure economiche e fiscali per quei coniugi che accolgono la vita. Vanno in questa direzione diverse proposte avanzate anche dal Forum delle associazioni familiari”. “La famiglia è il termometro più sensibile dei cambiamenti sociali”, ha fatto notare Bassetti: “Senza venir meno ai principi – visto che la famiglia non è un menù da cui scegliere ciò che si vuole – aiutiamoci a mettere a punto un pensiero sulla famiglia per questo tempo. Chi fosse sinceramente disponibile a questo passo – che è condizione per una società migliore – ci troverà sempre al suo fianco, forti come siamo di una ricca tradizione di cultura della famiglia”.

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