Elezioni amministrative ed europee: diocesi Bergamo, “la politica resta la via maestra per sviluppare una società più giusta”

Pensieri e provocazioni in preparazione alle prossime elezioni amministrative ed europee. Li offre la diocesi di Bergamo, in vista dei vicini appuntamenti elettorali del 26 maggio, per “attrezzare i singoli e le comunità di strumenti per comprendere la complessità della stagione che stiamo attraversando”, senza voler orientare voti, ma per “aiutare le comunità cristiane a riappropriarsi di quei contenuti di fede, antropologici, filosofici, costituzionali, sociali, che contribuiscono a costruire quell’architettura civile che all’atto pratico ci pare essere messa in discussione”. “Per quanto oggi possa apparire difficile – si legge nella riflessione -, crediamo profondamente che la politica resti la via maestra per sviluppare una società più giusta, più ricca, più solidale, più sana e più coesa. Ugualmente i soggetti protagonisti per eccellenza dell’azione politica, i partiti, devono essere contenitori trasparenti, luoghi di sintesi tra valori, idee, prassi e interessi. Vanno stimolati a ritrovare autorevolezza e credibilità, a rinnovarsi, ad essere profondamente connessi al mondo reale della vita dei cittadini, vanno irrorati di qualità, competenza, onestà ed in questo i cristiani sono chiamati, oggi più che mai, a fare la propria parte”.
Nel documento, elaborato dall’Ufficio per la pastorale sociale e il lavoro, si sottolinea che “è indispensabile alimentare una riflessione capace di approcciare la complessità e di fornire un apporto critico e insieme di prospettiva. Se pensiamo al sentire diffuso a partire dalla percezione della situazione sociale nelle sue molteplici forme, ci accorgiamo che i sentimenti più comuni sono quelli di stanchezza, frustrazione, incertezza, paura, attese disilluse e di un futuro che a tratti pare svuotato. Risulta difficile individuare una visione condivisa dell’avvenire”. Rispetto a questo “come comunità cristiana che tenta di far crescere ed evidenziare i passaggi del ‘bene possibile’, diviene prezioso essere capaci di stare a servizio e facilitare sguardi e azioni di prospettiva che partano dal mettere insieme risorse, capacità, luoghi di condivisione del bene, da qualunque parte esso venga”.

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