Politica
“Mi ha lasciato interdetto il fatto che la Lega abbia messo addirittura in discussione il Governo legandolo al tema Tav Torino-Lione”. Lo ha detto oggi pomeriggio il vicepremier, Luigi Di Maio, in una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi. Richiamando il contratto di Governo, “atto solenne per la nascita del Governo” gialloverde, Di Maio ha ricordato come abbia chiesto di inserire la Tav Torino-Lione nel medesimo contratto, con “l’impegno a ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”. “Mettere la linea altra velocità Torino-Lione nel contratto non è stata una volontà ideologica. Qui non siamo contro l’alta velocità né contro il trasporto su rotaie né contro le infrastrutture italiane, tanto che abbiamo commissionato, come Governo, un’analisi costi-benefici”, da cui è emerso che “quest’opera non stava in piedi”, “non è produttiva” per il Paese. Per il vicepremier, “il risultato dell’analisi costi-benefici non era scontato”, tanto che “altre opere, su cui eravamo contro quando sono partite, le analisi costi-benefici hanno detto che dovevano andare avanti: il Terzo valico, Brennero, Tap”, questioni fondamentali per il Movimento 5 Stelle. Ora, secondo Di Maio, “deve iniziare l’interlocuzione con la Francia, a carico del presidente del Consiglio e dei ministri dei Trasporti e degli Esteri, per ridiscutere integralmente il progetto, alla luce dell’analisi costi-benefici”. Il vicepremier ha proseguito dicendo di essere “consapevoli che ci sono un accordo internazionale, delle leggi, dei fondi europei, degli impegni, ma non si possono vincolare soldi degli italiani a una opera che si deve ridiscutere”. “Se stiamo parlando dei soldi degli italiani, di diversi miliardi, prima vai a ridiscutere l’opera e poi decidi cosa vai a farne dei soldi”, ha detto, facendo riferimento alla scadenza dei bandi Telt, prevista per lunedì.