Religioni e sviluppo sostenibile

Papa Francesco: a conferenza internazionale su sviluppo sostenibile, “risposte concrete al grido della terra e al grido dei poveri”

“Le risposte sono ciò che auspico possa emergere in questa Conferenza: risposte concrete al grido della terra e al grido dei poveri”. Lo ha chiesto Papa Francesco incontrando questa mattina i partecipanti alla Conferenza Internazionale “Religions and the Sustainable Development Goals (SDGs): Listening to the cry of the earth and of the poor”, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, dal 7 al 9 marzo. “Impegni concreti – ha detto il Santo Padre – per promuovere uno sviluppo reale in modo sostenibile attraverso processi aperti alla partecipazione delle persone”. “Proposte concrete per facilitare lo sviluppo di chi è nel bisogno”. “Politiche economiche concrete che siano incentrate sulla persona e che possano promuovere un mercato ed una società più umani. Misure economiche concrete che prendano seriamente in considerazione la nostra casa comune. Impegni etici, civili e politici concreti per svilupparsi al fianco della nostra sorella terra, e non malgrado essa”. Il Papa si è detto compiaciuto dal fatto che a prendere in questi giorni la parola siano leader religiosi perché tutti sono “chiamati in qualche modo ad uscire dalla propria specializzazione per trovare risposte comuni al grido della terra e a quello dei poveri”. “Le sfide sono complesse e hanno molteplici cause”, ha osservato il Santo Padre”. “La risposta pertanto non può che essere a sua volta complessa e articolata, rispettosa delle diverse ricchezze culturali dei popoli. Se siamo veramente preoccupati di sviluppare un’ecologia capace di rimediare al danno che abbiamo fatto, nessuna branca delle scienze e nessuna forma di saggezza dovrebbero essere tralasciate, e ciò include le religioni e i linguaggi ad esse peculiari. Le religioni possono aiutarci a camminare sulla via di un reale sviluppo integrale, che è il nuovo nome della pace”.