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Deforestazione: Forum Greenaccord, la buona informazione è il miglior alleato dell’ambiente

I media di tutto il mondo hanno un ruolo fondamentale nel raccontare il dramma della deforestazione che è una delle condizioni principali che produce un aumento dei cambiamenti climatici, dei problemi sociali, sanitari e che porterà ad un incremento esponenziale dei profughi ambientali. E questo dovere deontologico non ha frontiere. Un comune sentire, condiviso dal network di giornalisti ambientali presenti al 15° Forum internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura organizzato da Greenaccord e dalla Regione Toscana a San Miniato (Pi).
Per Davide Demichelis, documentarista Rai, “uno degli ostacoli più importanti che si trova fronte chi vuole parlare di deforestazione sono gli enormi interessi economici e politici sottostanti al fenomeno”. “Penso che debba essere condiviso da tutti il motto della Bbc: informare, educare e divertire – aggiunge -. È la modernità a chiedercelo. Viviamo nell’età dell’America First e del ‘Prima gli italiani’. Ma noi abbiamo il dovere di raccontare il dramma dei profughi ambientali e come la deforestazione nel mondo sta accrescendo la massa di persone che sono costrette a fuggire dai propri Paesi a causa dei cambiamenti climatici”.
Per la tedesca Katharina Seuser, ex presidente dell’Enaj (European Network of Agricultural Journalists), organizzazione europea di giornalisti e comunicatori che si occupano di agricoltura, occorre sostenere “una gestione sostenibile delle foreste per mantenere le risorse naturali senza depauperarle a danno delle future generazioni”.
L’esigenza di un approccio internazionale alle tematiche ambientali “è qualcosa di non più rinviabile”, ha spiegato Stefania Falasca, giornalista del quotidiano Avvenire. In Italia questo approccio ha ricevuto una grande spinta dall’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, “un’enciclica profetica della quale si fa ancora fatica a capire pienamente il valore. Non a caso ora il Santo Padre ha deciso di fissare un Sinodo per il prossimo ottobre espressamente dedicato all’Amazzonia”. Un tema globale che imporrà una sfida ai giornalisti italiani. La questione ambientale in Italia comincia infatti ad essere trattata dai media nei primi anni 70, “ma solo dopo Chernobyl si ha un risveglio dei quotidiani italiani, che si concentra però soprattutto sulle emergenze locali. Oggi invece quello che occorre è promuovere la cultura ambientale a 360° e avvicinare a questi temi tutti i cittadini”.
Secondo Delfina Santoro, esperta di Gamificationlab dell’Università La Sapienza di Roma, si deve raccogliere “la sfida di raccontare storie positive. Ma per fare ciò serve il coinvolgimento diretto delle persone e la capacità dei mass media di diventare ambasciatori delle tematiche ambientali”.