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Tav: Conte, “c’è il serio rischio che si rivelerà poco funzionale rispetto al sistema dei trasporti con cui avremo a che fare”. “Escludo crisi di governo”

“Dobbiamo considerare che l’opera dovrebbe terminare nel 2030. Ma chi ha esperienza di opere pubbliche sa che quella data è una chimera” e il completamento dell’opera entro quella scadenza “sarebbe un caso singolare nella storia degli appalti pubblici. E anche a non voler considerare la lievitazione dei costi, che è scontata in opere del genere, noi ci ritroveremmo comunque in una fase temporale successiva in cui il sistema dei trasporti si sarà evoluto per cui c’è il serio rischio che, quando andremo a realizzare quest’opera di forte impatto, si rivelerà poco funzionale rispetto al sistema dei trasporti con cui avremo a che fare”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi durante la quale ha ricostruito i passi fatti finora e ha passato in rassegna i diversi elementi dell’analisi costi-benefici, tra cui i flussi di merci e passeggeri, l’impatto ambientale, la riduzione dell’inquinamento acustico, il cambio modale e il criterio di finanziamento. “Allo stato – ha precisato Conte – il criterio di ripartizione dei finanziamenti non appare equo, un fatto che merita un approfondimento”.
Il premier ha dato conto di come nel governo ci sia “un proficuo confronto, franco, serrato. Non stiamo affatto litigando però siamo in uno stallo anche sui bandi”. “Continuo a pensare che non ci siano rischi per il governo”, ha confermato Conte: “escludo che possa nascere da questo confronto una crisi di governo, sarebbe assolutamente assurdo”.