Omelia

Papa Francesco: a Santa Marta, “custodire la memoria di tutto quello che il Signore ha fatto nella mia vita”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Quando il cuore si volge indietro, quando prende una strada che non è quella giusta – sia indietro sia un’altra strada, ma non va per la strada giusta –, perde l’orientamento, perde la bussola, con la quale deve andare avanti. E un cuore senza bussola è un pericolo pubblico: è un pericolo per la persona e per gli altri”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa celebrata oggi a Santa Marta. “E un cuore prende questa strada sbagliata quando non ascolta, quando si lascia trascinare, portare dagli dei, quando diventa idolatra”, ha aggiunto, secondo quanto riferisce Vatican news. “Anche noi in qualche momento diventiamo sordi nell’anima, non ascoltiamo il Signore”, ha commentato il Papa mettendo in guardia dai “fuochi di artificio” che ci richiamano, “gli dei falsi” che chiamano verso un’idolatria. Questo è il pericolo lungo la strada, “verso la terra che a tutti noi è stata promessa: la terra dell’incontro con Cristo risorto”. E “la Quaresima ci aiuta ad andare su questa strada”, ha proseguito Francesco ricordando che “non ascoltare il Signore” e le promesse che ci ha fatto è perdere la memoria: è quando si perde “la memoria delle grandi cose che il Signore ha fatto nella nostra vita, che ha fatto nella sua Chiesa, nel suo popolo, e ci abituiamo ad andare noi, con le nostre forze”, con la nostra autosufficienza. Di qui l’invito a iniziare la Quaresima chiedendo “la grazia della memoria”: quando stiamo bene, quando abbiamo tutto a portata di mano, “spiritualmente andiamo bene”, c’è il pericolo di perdere “la memoria del cammino”. “Il benessere, anche il benessere spirituale ha questo pericolo”, il monito del Papa: “il pericolo di cadere in una certa amnesia, una mancanza di memoria: sto bene così e mi dimentico di quello che ha fatto il Signore nella mia vita, di tutte le grazie che ci ha dato e credo che è merito mio e vado avanti così. E lì il cuore incomincia ad andare indietro, perché non ascolta la voce del proprio cuore: la memoria. La grazia della memoria”. “Perdere la memoria è molto comune”, ha sottolineato Francesco: “il popolo di Israele ha perso la memoria”, anche perché in questo dimenticare c’è qualcosa di selettivo, “ricordo quello che mi conviene adesso e non ricordo qualcosa che mi minaccia”. Bisogna “ricordare per andare avanti; non perdere la storia: la storia della salvezza, la storia della mia vita, la storia di Gesù con me”. E non fermarsi, non tornare indietro, non lasciarci trascinare dagli idoli. L’idolatria infatti “non è soltanto andare in un tempio pagano e adorare una statua”. “L’idolatria è un atteggiamento del cuore, quando tu preferisci questo perché è più comodo per me e non il Signore perché hai dimenticato il Signore”, ha fatto notare il Papa: “All’inizio della Quaresima ci farà bene a tutti chiedere la grazia di custodire la memoria, custodire la memoria di tutto il Signore, di tutto quello che il Signore ha fatto nella mia vita: come mi ha voluto bene, come mi ha amato. E dal quel ricordo, continuare ad andare avanti”.