Sant’Egidio

Pace: mons. Gallagher, “non c’è mai un risultato finale, è un continuo processo”

“Nel fare la pace non c’è mai un risultato finale, è un continuo processo”. Lo ha detto l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, in occasione della presentazione del libro “Fare pace. La diplomazia di Sant’Egidio”, edito da San Paolo, in corso questa sera a Roma. “Considerate le sfide internazionali di oggi – ha affermato -, fare pace è necessario più che mai. Viviamo in un mondo di conflitto in cui ogni uomo e donna deve portare il suo granello di sabbia per costruire la pace. Questo libro racconta i successi ma anche i tentativi e le soluzioni raggiunte non permanenti. È l’evoluzione del processo dell’arte di far pace. È una storia di fede, perseveranza e resistenza”. L’arcivescovo ha ricordato il suo passato di nunzio apostolico in zone calde del mondo e la necessità di cercare l’accordo con tutti: “Fare amicizia con tutti, anche con i ribelli”. “Stranamente – ha aggiunto – questo itinerario coincide in parte con la mia esperienza diplomatica nella Santa Sede”, come ad esempio la “testimonianza di ciò che la Comunità ha fatto per portare avanti il processo di pace in Burundi. Sappiamo che non tutto è andato bene”. Alla moderatrice dell’incontro, Maria Cuffaro, che chiedeva se fosse possibile esportare il metodo Sant’Egidio in Venezuela, Gallagher ha risposto: “La Santa Sede rimane disponibile a qualsiasi iniziativa che abbia al centro il bene del Venezuela. Bisogna raddoppiare gli sforzi per trovare una soluzione che porta alla pace. La cosa importante è che acceleriamo gli sforzi per questo popolo”.