Politica e società

Elezioni europee: Bruxelles, Confederazione sindacati (Ces/Etuc), programma in 23 punti. “Per una Ue equa e giusta”

(Bruxelles) È “possibile un’Europa più giusta ed equa per i lavoratori, basata sulla democrazia e la giustizia sociale, su occupazione di qualità e retribuzioni più elevate, e su una transizione socialmente giusta ed equa verso un’economia digitale a basse emissioni di carbonio”. Lo scrive la Confederazione europea dei sindacati (Ces, Confédération européenne des syndicats/Etuc, European Trade Union Confederation) nel suo “Programma per le elezioni europee 2019” appena lanciato, che contiene le richieste che la Ces avanza ai candidati in corsa per il Parlamento europeo. La Ces vuole rendere “l’Ue un luogo migliore”, “più giusto e di maggiore democrazia”, cosa possibile solo con “una contrattazione collettiva più forte e più diffusa” e con un “dialogo sociale e la partecipazione dei lavoratori in ogni Stato membro dell’Ue”. Dalla Ces l’invito a “recarsi alle urne” e a “votare partiti e candidati che sostengano le rivendicazioni sindacali e creino un futuro migliore per donne e uomini, giovani ed anziani in Europa”. Il Programma in 23 punti riparte dalle “cicatrici e ferite profonde che la crisi ha lasciato sui lavoratori”: retribuzioni che valgono meno oggi rispetto a dieci anni fa, servizi pubblici e diritti delle persone che “sono stati ridotti”. Molti lavoratori ancora non sentono la ripresa economica e sono “disillusi”. L’Ue paga oggi “le conseguenze dell’austerità e della deregolamentazione che ha aggravato la crisi per lavoratori, pensionati e giovani”. Forze nazionaliste, anti-europee e di estrema destra si nutrono – sostengono i sindacati europei – anche di questo.