Audizione

Affido condiviso: Albano (Garante infanzia), “l’interesse dei figli va valutato caso per caso, tenendo conto della singola situazione”

“No a una divisione predeterminata del tempo da trascorrere con i genitori, ogni separazione è una storia a sé e l’interesse dei figli va valutato caso per caso, tenendo conto della singola situazione e in relazione alle fasi della crescita”. Lo ha affermato Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, nel corso dell’audizione nella Commissione giustizia del Senato sui disegni di legge in materia di affido condiviso. Numerose le criticità segnalate dalla Garante che ha ribadito come “bisogna mettere al centro dell’attenzione prima i figli e dopo le esigenze dei genitori”.
“La bi-genitorialità è il diritto dei bambini e dei ragazzi ad avere una relazione piena, armoniosa, prevedibile e costante con entrambi i genitori. Per gli adulti è responsabilità e attenzione alle reali esigenze dei figli in crescita. L’amore non si misura con il tempo, ma con la cura e l’attenzione”, ha sottolineato Albano.
Quanto al mantenimento in forma diretta, la Garante ha notato che “si rischia di mettere in evidenza la disparità economica tra genitori nei periodi di permanenza del figlio presso l’uno o l’altro, con inevitabili ripercussioni sull’esistenza del figlio e sulla qualità della relazione genitoriale”.
“Nei casi di rifiuto da parte del figlio di vedere un genitore – ha osservato ancora Albano – occorre indagarne le ragioni in relazione alla complessità di ogni singola situazione”.
Perplessità sono espresse anche in relazione al doppio domicilio, all’intervento dei nonni nel procedimento e alla videoregistrazione obbligatoria dell’ascolto dei minorenni nel corso del procedimento di separazione. “Potrebbe determinare un danno all’equilibrio personale ed affettivo del ragazzo, aggravato dalla possibilità delle parti di porgli domande”.
La mediazione, secondo l’Autorità garante, va incentivata. “Ma non può essere pensata – ha ammonito – in forma obbligatoria perché è un percorso libero, partecipato, riservato e intimo che può essere efficace solo laddove i genitori prestino liberamente il proprio consenso a ricorrervi”.