Il 7 e l’8 marzo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano si parlerà di come migliorare la didattica in aula. Si tratta di un progetto internazionale, ormai in fase avanzata, che vede coinvolto il Centro di ricerca dell’ateneo milanese Cremit (Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’innovazione e alla tecnologia), insieme all’Università di Macerata, l’Associazione Aedeit, l’Università di Siviglia e il “Centro del Profesorado Sevilla” in Spagna, l’Associazione Rete Depit, il Consorzio Rete Crescendo, l’University College London, l’Infofactory srl. Tema dell’incontro è il Depit– Designing for personalization and inclusion with technologies (Depit.eu) –, progetto promosso dalla rete di università e co-finanziato grazie al Programma Erasmus+, che prevede il lancio di una App pensata per migliorare il lavoro del docente e le opportunità fruitive degli studenti. Per il fondatore e direttore del Cremit, Pier Cesare Rivoltella, “la logica della sperimentazione è semplice. Stiamo testando la App a scuola e con i futuri docenti ora in formazione. Per questo l’Università Cattolica ha coinvolto un centinaio di studenti di Scienze della formazione primaria. Obiettivo è capire come modificarla, quali elementi funzionano e quali opportunità produce per la classe e il lavoro dell’insegnante stesso”. In questo modo, aggiunge Rivoltell,: “una volta licenziata, la App sarà frutto di una analisi sul campo che la renderà usabile e performante. La chiave è quella di lavorare nell’ottica della personalizzazione e dell’inclusione”.