
Sotto l’ipotesi di un tasso di utilizzo del provvedimento pari all’85% del totale teorico delle famiglie interessate, il Reddito di cittadinanza (Rdc) “potrebbe interessare un milione 308mila famiglie e due milioni e 706mila individui, con un importo annuo medio per famiglia pari a 5mila e 53 euro, corrispondente al 66,8% del reddito familiare, e un costo totale nel 2019 pari a 6,6 miliardi di euro su base annua”. È la stima aggiornata offerta oggi dall’Istat nel corso dell’audizione a Montecitorio.
Tra le famiglie potenzialmente beneficiarie, l’Istat stima che 752mila vivano nel Mezzogiorno, 333mila al Nord e 222mila al Centro. “Calcolando le relative incidenze, si stima che le famiglie beneficiarie del Rdc siano il 9% delle famiglie residenti nel Mezzogiorno, il 4,1% al Centro e il 2,7% al Nord”. “C’è un gradiente territoriale molto forte – ha spiegato Roberto Monducci, direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat – che rispecchia parzialmente la struttura dei poveri assoluti. In questo caso è soprattutto il Nord ad aver un’incidenza di famiglie beneficiarie inferiore a quella della povertà assoluta mentre il Sud ha soltanto 1 punto percentuale di differenza”.
Considerata la diversa composizione delle famiglie beneficiarie nelle tre aree territoriali, il sussidio per famiglia, su base annua, è pari in media a 5mila 183 euro nel Mezzogiorno, a 4mila 853 euro al Nord e a 4mila 919 euro al Centro. Secondo le stime dell’Istat, la metà delle famiglie riceverà un contributo superiore a 4mila 855 euro, il quarto delle famiglie che riceveranno il maggiore beneficio assumerà 7mila 560 euro mentre il quarto delle famiglie con il minor beneficio avrà meno di 1.929 euro.
Venendo alla composizione dei nuclei familiari, i singoli costituiscono il 47,9% delle famiglie beneficiarie del Rdc (626mila). Rispetto alla cittadinanza, invece, circa l’81% del totale delle famiglie beneficiarie è relativo a nuclei formati da soli cittadini italiani mentre il 19% ha una presenza “più o meno intensa” di stranieri: tra questi ultimi, i nuclei di soli cittadini extra-comunitari sono 95mila (7,3%) mentre le famiglie miste di italiani e stranieri sono 102mila (7,8%). Complessivamente, l’87,6% dei beneficiari sono italiani mentre gli stranieri rappresentano il 12,4%.
Infine, secondo le stime un terzo dei beneficiari sarà soggetto all’obbligo di sottoscrivere un patto per il lavoro (circa 900mila su 2 milioni e 700mila, di cui la maggior parte ha cittadinanza italiana – 760mila – con licenza media o nessun titolo di studio).