Emergenza
Si è tenuto dal 25 al 27 marzo a Caracas l’incontro nazionale dei direttori e dei delegati diocesani della Caritas venezuelana, sul tema “Dalla Caritas che siamo alla Caritas che sogniamo”, con l’idea di fondo di dare una risposta sempre più adeguata alla crisi che vive il Paese. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato rappresentanti di 34 diocesi, si è parlato degli aiuti umanitari inviati dalla Comunità internazionale, rispetto ai quali la Caritas è stata individuata come referente per la distribuzione, una volta che tali aiuti giungano a destinazione. L’organismo ecclesiale si è più volte dichiarato disponibile a condizione che si lavori in modo appropriato e “in base ai principi del rispetto dei diritti umani”. Durante l’incontro si è cercato di mettere in sintonia, su questo aspetto, le diverse Caritas diocesane: “Come Caritas – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della Conferenza episcopale venezuelana – abbiamo elaborato un protocollo d’azione”, con l’obiettivo di avere “linee, etica e principi chiari”. Caritas Venezuela “mantiene il suo impegno con il Paese di collaborare a livello tecnico, cosicché vengano privilegiate le persone più deboli”, ha detto la direttrice di Caritas Venezuela, Janeth Márquez, la quale ha messo anche in evidenza l’importanza di “rispondere rapidamente alle nuove esigenze, con nuove metodologie e con la conoscenza dei protocolli internazionali sul tema dell’assistenza umanitaria. Per la Márquez un tema di grande importanza resta “la formazione” di operatori pastorali e volontari: “Non possiamo aspettare che passi l’emergenza per metterci a formare laici, ma dobbiamo metterci alla pari attraverso processi di formazione che partono dalla realtà e permettono una partecipazione condivisa della pastorale, cioè assieme a giovani, catechisti, politici, ecc”.