Ambiente

Inquinamento: Nola, manifesto per la tutela della salute. La diocesi lo rilancia per risvegliare le coscienze sull’emergenza polveri sottili

Il problema dello sforamento dei limiti consentiti per le Pm10 nella diocesi di Nola è una questione rimasta troppo tempo irrisolta. Lo scorso 18 dicembre, dopo la Giornata di digiuno e preghiera promossa dalle diocesi campane per richiamare all’urgenza di difendere la qualità dell’aria e il rispetto dell’ambiente, l’Associazione medici cattolici italiani (Amci) sezione di Nola, l’Associazione Isde – Medici per l’ambiente sottosezione di Nola-Acerra, Civitas e Comitato civico difesa diritto acqua di Nola hanno diffuso un manifesto sull’emergenza polveri sottili, che hanno conseguenze sull’apparato respiratorio, nell’area nolana. Sempre a dicembre è stato siglato un protocollo d’intesa tra l’Amci regionale e i medici per l’ambiente che mira alla tutela della salute e alla vivibilità. “In quel manifesto – spiega don Tortora, vicario per la carità e la giustizia della diocesi di Nola – si richiamavano le Istituzioni regionali ad attuare, finalmente, il Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria. Un richiamo che come diocesi facciamo ancora una volta e che indirizziamo anche ad ogni singolo cittadino, soprattutto ad ogni cristiano: la cura del Creato deve starci a cuore perché il Signore ci ha chiesto di custodirlo”. “Il Sarno continua ad essere uno dei fiumi più inquinati al mondo”, sottolinea don Tortora nella lettera inviata in questi giorni alle comunità parrocchiali della diocesi per risvegliare la loro attenzione sul problema delle polveri sottili. Richiamandosi all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, don Tortora si augura che tutti possano “rinnovare l’adesione personale alla propria vocazione di custodi della creazione”. E poi condivide dieci consigli che il Papa ha inserito nell’enciclica: ridurre il riscaldamento, evitare l’uso di materiale plastico e cartaceo, ridurre il consumo di acqua, separare i rifiuti, cucinare soltanto ciò che ragionevolmente si potrà mangiare, trattare bene gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere uno stesso veicolo con varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili e ringraziare Dio prima e dopo aver mangiato. “La quaresima è ‘tempo opportuno e favorevole’ anche per la nostra conversione ecologica integrale”, conclude don Tortora.