Benedizione

Spiritualità: Roma, la scalinata del Santuario della Scala Santa sarà percorribile in originale

Sarà il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, a riaprire ufficialmente l’11 aprile con la prevista benedizione la scalinata del Santuario della Scala Santa in Roma. La scalinata sarà accessibile ai fedeli, come era originalmente, fino al 9 giugno, solennità della Pentecoste. In due mesi di accessibilità si prevedono migliaia di fedeli da tutto il mondo che verranno a pregare sulla scala percorsa da Gesù, nel Pretorio di Pilato, prima della sua condanna a morte. Dopo questo temporaneo riporto all’originale, saranno riposizionate le assi di noce che nel 1723 furono collocate sul marmo per espresso volere di Papa Innocenzo III, al fine di proteggere la scalinata dai tanti fedeli che la salivano in ginocchio. Dopo 300 anni, per i 28 gradini questa sarà la prima volta che si presenteranno senza la copertura in legno di noce.

Secondo la tradizione, la scalinata che è sistemata nel complesso monumentale vicino a San Giovanni Laterano in Roma, faceva parte del palazzo di Ponzio Pilato e fu percorsa da Cristo il giorno della sua condanna a morte. La scalinata fu portata a Roma da sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, nel 326. Sulla Scala secondo la tradizione ci sono 4 macchie del sangue di Gesù: 3 sono coperte da croci, 2 di bronzo e una di porfido rosso. All’altezza della quarta, protetta da una grata, si è formato un buco, perché i fedeli infilavano le dita per toccare proprio quel punto. E sotto il legno sono stati trovati migliaia di biglietti, lettere, richieste di grazia, infilati nei secoli fra le assi. Il santuario, opera di Domenico Fontana, fu fatto costruire da Sisto V nel 1589 e per secoli fu luogo speciale di preghiera per i papi. Nel 1853 Pio IX aveva realizzato l’attiguo convento affidandolo ai Padri Passionisti, che tuttora lo gestiscono. Da 2015 è divenuto sede ufficiale della Curia provinciale della Provincia unitaria dei Passionisti d’Italia, Francia e Portogallo, intitolata a Maria Presentata al Tempio, dopo essere stata sede della Curia della sola provincia passionista della Presentazione, del Lazio e della Toscana. I lavori iniziati nel 1990 non ancora sono stati ultimati, anche se buona parte del complesso monumentale, sia del santuario che del convento, è stata sistemata bene.